1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me vuol dire trasferire al lettore le emozioni, le passioni, le tensioni interne e renderlo partecipe dei fatti narrati. Capisco di esserci riuscito quando rileggo quello che avevo scritto e rivivo appieno l’episodio che cercavo di raccontare, fino a commuovermene o a sorriderne, a seconda del contenuto.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo che in ogni romanzo ci sia sempre parte della vita reale dell’autore. Anche in questo romanzo, nonostante l’argomento e l’ambientazione poco consueti, c’è parte della mia vita reale, delle mie pulsioni, dei miei dubbi sugli aspetti umanitari, politici e religiosi. Nel romanzo si narra di vicende drammatiche. Chi opera agisce sperando di essere nel giusto, ma non può averne certezza. E se sta sbagliando? Se invece di portare pace e benessere porta altro danno e aggiunge dolore al dolore? Il protagonista, e in parte anche gli altri personaggi del romanzo, cercano di risolvere i loro dubbi in proposito. Sono anche i miei dubbi e saranno anche quelli dei lettori, se la lettura riuscirà a coinvolgerli.